Nazionale

Salute e stili di vita: esperienze Uisp in linea con le regioni

I Piani di prevenzione regionali promuovono un welfare di comunità, che l'Uisp pratica da tempo. Parla M. Gasparetto
L’appuntamento interregionale che il 12 e 13 maggio ha riunito a Verona l’Uisp e le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, e la provincia autonoma di Trento, è stata un’opportunità di conoscenza oltre che di formazione congiunta tra sistemi sociosanitari e Uisp. In questa occasione l’Uisp ha presentato alcune sue buone pratiche, radicate e verificate, per proporne la riproduzione in altre realtà territoriali. Tra le case histories illustrate un posto di rilievo lo occupa il progetto integrato di promozione della salute nella popolazione adulta e anziana, proposto dall’Uisp Rovigo e descritto da Massimo Gasparetto, Uisp Rovigo e membro del gruppo di lavoro Politiche per gli stili di vita e la salute. 

“L’intervento è attivo dal 2008 ed è diventato una buona pratica grazie ad una serie di punti di forza come la struttura progettuale considerata riproducibile, la sostenibilitàl’intersettorialità e il sistema delle alleanze che è alla base della sua buona riuscita. Si tratta di collaborazioni con enti locali e con altre associazioni, ma anche con il servizio sanitario e le Ulss, oltre agli scambi che il progetto permette all’interno delle Ulss stesse, tra i diversi dipartimenti. Il tema delle alleanze è strategico e viene affermato anche nei piani di prevenzione regionali e nel progetto integrato se ne può vedere la realizzazione concreta, un esempio sono le amministrazioni comunali che ci mettono a disposizione gratuitamente gli impianti sportivi per permetterci di offrire attività a basso costo”.

“Le parole chiave dei piani di prevenzione regionali sono le stesse del progetto integrato. Abbiamo dimostrato che è riproducibile in altre realtà, del Veneto e non solo, perchè la struttura progettuale è coerente con il mandato associativo e condivisibile con i bisogni di professionalità e visione del corpo del mondo della sanità. In seguito all’appuntamento di Verona in numerose province venete si stanno sviluppando relazioni, mirate sia ai futuri obiettivi del piano di prevenzione sia ad una dimensione più ampia di coprogettazione di interventi, che siano funzionali agli obiettivi di promozione dell’attività fisica delle aziende sanitarie e coerenti con i nostri obiettivi associativi. Dalla coprogettazione ci aspettiamo uno slancio innovatore e in linea con le indicazioni Oms sul welfare di comunità. Sono iniziati dialoghi sul territorio, oltre la regia regionale della strategia dei Piani di prevenzione, che fanno prevedere anche azioni di intervento nuove e non previste nel Piano”. (Elena Fiorani)